Ariele D'Ambrosio
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Ariele D'Ambrosio - biografia

Ariele D'Ambrosio

Ariele D’Ambrosio, scrittore, poeta e perfomer, esponente di una nuova tendenza riconosciuta come “poesia orale secondaria”, internista, è nato a Firenze nel 1953. Vive e lavora a Napoli.
Nel 1983, con il lavoro Oltre la Parola Dentro la Memoria ha inizio la sua personale ricerca sulla oralità in poesia.
Ha rappresentato in diverse città italiane, tratti dai suoi libri di poesia: Né il sogno né il vero nel 1991, Cavallo Imperatondo nel 1992, con musiche originali live di Giorgio Liguori; Semaforo Verde e Gelato di Lillà nel 1995, con musiche composte ed eseguite dal musicista jazz polistrumentista Sandro Cerino. Nel 1996 è in Assaxnninaction lo strano caso del Dr.Saxill e Mr. Eigth di Sandro Cerino, nel 1997 in Sandro Cerino’s Assaxination, concerto di otto sassofoni con musiche originali live, elaborazione teatrale e poesia di Ariele D’Ambrosio, nel 1999 per maggio dei Monumenti a Napoli, nell’ambito delle manifestazioni per il bicentenario della Rivoluzione Partenopea del 1799, ha presentato TESTA agli afforcati ai ghigliottinati ai decollati con il soprano Rosalba Colosimo, il sassofonista e compositore Sandro Cerino ed il gruppo Koiné Ensamble, lavoro riproposto ed eseguito anche a Villa Campolieto.
Sempre con il Koiné Ensamble, Sandro Cerino ed il soprano Maria Grazia Schiavo presenta Il Signor Otto nel maggio 2001. Presenta, nel maggio 2002, alla rassegna EVENTI organizzata da la Feltrinelli/Libri e Musica di Napoli, lo spettacolo Nella Strada Dei Viaggi tra poesia e canzone, con i Rapsodia Caffè gruppo di musicisti da lui ideato, musiche di Giorgio Liguori. Nel dicembre 2004 ha partecipato in qualità di autore (poesia orale secondaria) al convegno Poesia e oralità – Parola e canto nella tradizione mediterranea organizzato dall’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” Facoltà di Studi Arabo-Islamici e del Mediterraneo – Dipartimento di studi Asiatici e dall’Università degli Studi di Salerno – Dipartimento di Letteratura, Arte e Spettacolo.

Ariele D'Ambrosio - Biography Ariele D'Ambrosio - biografia

Nel novembre 2005 presenta al Teatro Sannazaro di Napoli il videoconcerto Canzone per Nejra tra guerra e terrorismo con i Rapsodia Caffè e Sandro Cerino, con musiche di Sandro Cerino, poesie cantate di Giorgio Liguori e canzoni di Paolo Frescura, arrangiamenti di Giuseppe Di Colandrea, Sandro Cerino e Vittorio Cataldi. Lo spettacolo è stato patrocinato dall’UNICEF. Nel 2006 ha tenuto dei seminari sulla poesia e sulla canzone La poesia che canta presso l’Istituto Superiore I.P.I.A. di ceramica “Caselli” di Napoli. Nel dicembre 2006 è invitato dalla rivista letteraria ANTEREM a partecipare alla terza edizione di Verona Poesia. Nel gennaio 2007 è invitato a presiedere ad un incontro organizzato dal Laboratorio di Poesia del Comitato Napoletano della Società Dante Alighieri presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli. Sempre nel 2007 ha curato dieci incontri laboratorio Il gioco della poesia e della canzone presso l'Istituto Superiore I.P.I.A. di ceramica "Caselli" di Napoli. Nel marzo 2007 a Napoli, piazza del Plebiscito, per la Giornata Mondiale della Poesia promossa dalla Commissione Nazionale Italiana dell'Unesco, partecipa e coordina il settore poesia di una giornata dell'evento una Piazza per la Poesia - sei giorni sui passi della parola.

Nel 2008 svolge, all’interno della programmazione didattica, una serie di incontri-laboratorio sulla Poesia e sulla Canzone presso l’Istituto Superiore I.P.I.A. di ceramica “Caselli” di Napoli. Nel marzo 2008 a Napoli, Piazza del Plebiscito, partecipa all’incontro Una Piazza per la Poesia, manifestazione promossa dalla Commissione Nazionale Italiana dell’Unesco per la Giornata Mondiale della Poesia 2008. Nel settembre 2008, nell’ambito della XXIX edizione della rassegna teatrale Benevento Città Spettacolo e con il lavoro, al teatro Massimo di Benevento è con il lavoro Canzone per Nejra - tra oro e petrolio alberi ed acqua - videoconcerto con i Rapsodia Caffè.

È presente in varie riviste di settore.
Nel 1984 ripropone con Giorgio Forte e Nando Vitali il Caffè Letterario al Gran Caffè Gambrinus di Napoli: La tradizione di allora può diventare l’innovazione di oggi”. Nel 1992 presenta al Gran Caffè storico letterario Giubbe Rosse di Firenze una sintesi tratta da Né il sogno né il vero e da Cavallo Imperatondo.
Ha pubblicato: per l’antologia di letteratura Tangram, Ed. Marotta, 1985; Né il sogno né il vero, Ed. Terra del Fuoco, 1988 prefatto da Piero Santi e presentato da Domenico Rea e Alberto Mario Moriconi; Cavallo Imperatondo, Ed. Colonnese, 1989; per l’antologia di letteratura Poeti degli anni ‘80, Ed. Levante, 1993; per l’antologia Le strade per l’India 17 racconti italiani, Ed. Le Pleiadi, 1993. Sue poesie della raccolta ancora inedita Nella testa di Giano sono presenti nel libretto del CD di Sandro Cerino Dove portano i campi di fianco alle autostrade edito nel 1995. Nel 2003, il Dr. D’Ambrosio e i Rapsodia Caffè sono presenti nella compilation “Flying Blind” della Cassiopea Music/Sony con Il Pullmàn”, canzone da lui scritta e cantata. Canzone per Nejra - tra guerra e terrorismo, con CD-audio allegato, Ed. Colonnese, 2005. Ha curato con Mimmo Grasso l’antologia di poesia di AA.VV. "MUNDUS – poesie per un’etica del rifiuto" Ed. Valtrend, 2008 con le testimonianze di Franca Rame, Alex Zanotelli e Giuseppe Tortora e contributi poetici non solo dall’Italia ma anche dal Giappone, Ungheria, Palestina, Malta, Portogallo, Iraq, Brasile.

Ha collaborato come redattore alla rivista di letteratura ed arti visive Terra del Fuoco e come vicedirettore alla rivista di letteratura Pragma.
Nel 1998 è intervistato da Dacia Maraini nel programma RAI Io scrivo Tu scrivi, successivamente andato in onda. Nel 1999 si è perfezionato al Centro Europeo di Toscolano C.E.T. di Mogol, divisione spettacolo, musica e cultura, come autore di testi. Nello stesso anno in collaborazione con Sergio Menegale, compositore e pubblicitario, realizza il caffè poesia di origine controllata (www.ilcaffepoc.it e-mail: scrivi@ilcaffepoc.it), associazione che si prefigge lo scopo di coniugare l’arte colta con quella popolare. Nel 2002 costituisce I Rapsodia Caffè, un ensemble musicale formato da: violino, chitarra, sassofono/clarinetto/clarinetto-basso, pianoforte/fisarmonica, contrabbasso e percussioni.

Inoltre con il caffè poesia di origine controllata ha organizzato i propri spettacoli anche in forma di laboratorio; dall’idea creativa si percorrono tutte le fasi di lavoro sino ad arrivare all’elaborazione del manufatto in tutte le sue componenti ed espressività:

IL SALTO DENTRO presso la libreria Marotta di Napoli;
LA VOCE DELLA POESIA presso l’editrice Marotta & Cafiero;
CAROVANA DI POESIA E MUSICA PER LA PACE  Comune di Monte di Procida;
LEZIONI SULLA POESIA DETTA Comune di Carinaro per Emergency;
MUSICA TRA LE PAROLE nell’ambito del Maggio dei Monumenti 2004 Comune di Bacoli.
POETI ISOLANI ISOLATI  nell’ambito de “Le Isole si Accendono”  giugno 2004 Comune di Monte di Procida
CANTANDO LA POESIA nell’ambito del convegno “Poesia e Oralità – parola e canto nella tradizione mediterranea” presso la Facoltà di Studi Arabo-Islamici e del Mediterraneo Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” e presso il Dipartimento di Letteratura, Arte e Spettacolo Università di Salerno; dicembre 2004
IL RITORNO nell’ambito de “Le Isole si Accendono” giugno 2005 Comune di Monte di Procida
LETTURA COMUNE nell’ambito de “Le Isole si Accendono”  giugno 2006 Comune di Ercolano, Federazione Territoriale Città del Monte.
PAROLE TRA DUE FUOCHI nell'ambito de "Le Isole si Accendono" giugno 2007 Federazione Territoriale Città del Monte.

Di lui Piero Santi ha scritto: «... Questo è probabilmente il segno dell’arte: addentrarsi in una materia inesplorata rivelandola in immagini nitide, senza esclamazioni e senza compiacimenti... Ogni lettore potrà amare, di queste poesie, quelle in cui avvertirà il suono dello stupore: perché è soprattutto quando il poeta si stupisce delle proprie stesse invenzioni che riesce a parlare agli altri...». Silvio Perrella per Cavallo Imperatondo (Il Mattino, ’89) ha scritto: «... È così che i versi, di tanto in tanto, riportano incisi di filastrocche... modificandoli di quel tanto che basta perché rientrino nel tessuto complessivo. Ma badate, anche se dotati di una loro convincente ritmicità cantilenante, che diventa evidente a una lettura a voce alta (e così bisogna leggerli), questi versi sono delle filastrocche truccate...».

Enrico Fiore per Semaforo Verde (Il Mattino, febbraio ‘95): ”... Perché in breve, la performance... tendeva a un continuo scambio fra i loro specifici mezzi espressivi: tendeva, cioé, a sciogliere la parola (in quanto significato) nel suono (in quanto dimensione puramente fisica), di modo che quest’ultimo, a tratti, prendeva il posto della prima (a negarle ogni velleitarismo ideologico) e la prima, a sua volta, prendeva il posto del secondo sul piano ludico... quell’operazione inseguiva l’antica utopia di restaurare l’armonia perduta fra la parola e, giusto, il mondo. E, in altri termini, sognava di sanare, la frattura che -per dirla con Foucault- ridusse Don Chisciotte a «scrittura errante fra le cose»”.

Per Assaxination (il ROMA 5 aprile 1997): «... questo il titolo dello spettacolo in cui otto sassofonisti danno vita ad un work concert di elevata caratura, interpretando composizioni d’avanguardia interrotte da tre frammenti poetici che assumono a loro volta un significato particolare. ... L’effetto è straordinario, i suoni arrivono da ogni parte della sala nella coralità più assoluta. ...Tutta la musica è imperniata su una ricerca continua di dissonanze, di aritmie musicali, di frasi asincrone apparentemente incoerenti, ma che in realtà si innestano su un tappeto di note portato avanti alternativamente dai vari strumentisti. ...”Narciso Diverso”, l’ultima poesia, si trasforma in una canzone in cui la voce del poeta rincorre il suono dei sassofoni impegnati a loro volta a districarsi da un intreccio continuo di note...». 

Antonio Tricomi (la Repubblica 11 novembre 2005) per Canzone per Nejra - tra guerra e terrorismo: «...Qual è, D’Ambrosio, l’idea di partenza? Usare la parola poetica, detta e cantata contro l’ambiguità di chi con le parole nasconde la verità. E dice “missione di pace” invece di guerra, “danno collaterale” invece di strage di civili, “pressione fisica” invece di tortura. …Il suo è un progetto multimediale: non solo poesia ma anche musica e immagini. Ho attinto ad altri linguaggi rendendo omaggio a maestri come Fo, Gaber, Brel, De André. …La canzone è più “conservatrice” della poesia? Nella scrittura forse si. Ma è certamente più “progressista” nell’impatto e nella fruibilità. La poesia contemporanea è inscindibile dalla ricerca linguistica, che nella canzone quasi non c’è … ».

Bruno Abbisogno (Il Mattino, 5 gennaio 2006): per Canzone per Nejra - tra guerra e terrorismo: «…labile confine quando la poesia sposa le note musicali. E così rivivono rivisitati i rapsodi greci, i rawi arabi, i trovatori medievali, i bardi irlandesi. …versi, pensieri, riflessioni, intervallati da fredde righe di giornale per un desktop delle emozioni in carta, nuovo mezzo per cliccare sensazioni, tramandare avvenimenti. …Poesia orale moderna, non più solo estemporanea ma scritta e ricantata dallo stesso autore: la nuova frontiera della “oralità secondaria”.

 
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